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                                       Prefazione

Il workshop “L’integrazione dei dati archeologici digitali. Esperienze e prospettive in
Italia” ha avuto luogo a Lecce, presso Palazzo Turrisi, nei giorni 1 e 2 ottobre 2015.
Il workshop, organizzato a cura del progetto Europeo ARIADNE (www.ariadne-
infrastructure.eu) e dei suoi partner italiani (PIN – MIBACT – CNR – AIAC) ha posto
le basi per un confronto delle esperienze italiane di condivisione di dati archeologici on
line, in vista di un’iniziativa a carattere nazionale che proponga la creazione di un
sistema integrato basato sull’approccio di ARIADNE e ispirato alla filosofia Open
Access. Nel corso del workshop si è discusso ampiamente sulle esigenze di
condivisione dei dati dei ricercatori italiani e sulla disponibilità di accesso ai dataset
archeologici allo scopo di impostare una piattaforma comune d’integrazione. Inoltre,
sono state analizzate le prospettive che la creazione di tale piattaforma aprirà per la
condivisione di archivi digitali esistenti ma ancora non accessibili on-line. L’obiettivo
che il workshop si è proposto è stato quello di definire i requisiti di un tale sistema di
condivisione e di confrontare le risorse necessarie con quelle disponibili,
pianificandone la realizzazione.
Nel corso del dibattito sono state affrontate le problematiche relative alla proprietà
intellettuale e alle relative licenze, insieme alle caratteristiche di un sistema di
pubblicazione atto a valorizzare il lavoro di base svolto dai ricercatori per la creazione
di archivi.

Con l’occasione di questa pubblicazione vorrei ringraziare il Prof. Franco Niccolucci,
chair del workshop, i membri del comitato scientifico per il loro supporto e gli
organizzatori locali per il loro preziosissimo sostegno nell’organizzazione del
workshop.
Infine, ringrazio tutti gli autori che hanno contribuito con i loro lavori scientifici a far
si che questa pubblicazione fosse possibile.
Vorrei inoltre esprimere la mia gratitudine al progetto ARIADNE, (finanziato dalla
Commissione Europea - contratto 313193 - nel contesto del VII Programma Quadro di
Ricerca e Sviluppo, bando INFRA-2012-1.1.3), il quale ha fornito le risorse che hanno
permesso al workshop di aver luogo.

                                                                 Paola Ronzino (editor)

Workshop Chair
Franco Niccolucci                                                (PIN, Prato)

Comitato Scientifico
Andrea D’Andrea                                                  (UniOr, Napoli)
Achille Felicetti                                                (PIN, Prato)
Franco Niccolucci                                                (PIN, Prato)
Luca Pezzati                                                     (INOA-CNR, Lecce)
Paola Ronzino                                                    (PIN, Prato)
                                      Introduzione

Il presente volume consta di sedici articoli che presentano i risultati delle ricerche
scientifiche discusse nel corso del workshop “L’integrazione dei dati archeologici
digitali. Esperienze e prospettive in Italia”. Il workshop ha fatto da cornice ad uno
stimolante dibattito atto a vagliare l’attuale situazione in ambito italiano riguardo la
condivisione dei dati archeologici risultanti dalle ricerche scientifiche condotte dai
centri di ricerca e istituti invitati a prendere parte al dibattito.
Il workshop si è articolato in cinque sessioni durante le quali sono stati affrontati i
diversi aspetti della condivisione dei dati: dalle tematiche di ampio respiro sulla
condivisione dei dati, alle caratteristiche tecniche del portale di ARIADNE e le attività
connesse al suo sviluppo, fino ai risultati ottenuti dai partner italiani del progetto
ARIADNE. A chiudere il workshop sono stati i contributi dei vari istituti e centri di
ricerca invitati a presentare i propri dataset di dati archeologici e dei beni culturali.

La prima sessione del workshop si apre con il contributo dal titolo “Il Progetto
ARIADNE e la sua Applicazione alla realtà Italiana” presentato da Franco Niccolucci,
coordinatore del progetto ARIADNE. Il suo intervento offre una panoramica sui
problemi legati alla carenza di standardizzazione nell’ambito della documentazione
archeologica e sulle attività condotte all’interno del progetto. L’ambizioso obbiettivo
mira a superare tale limite e contribuire ad una maggiore integrazione dei dati, fornendo
ai ricercatori un punto di accesso per la consultazione e l’uso dei dati archeologici
disponibili online.
L’articolo “Dati Digitali e Metodologia della Ricerca Archeologica” di Andrea
d’Andrea, offre una riflessione sul dibattito intercorso, in ambito italiano, sul ruolo dei
dati digitali nella ricerca archeologica e sui possibili cambiamenti che l’uso di tali dati
potrebbe determinare nei riguardi della metodologia della ricerca archeologica.
Achille Felicetti con il suo contributo “L’infrastruttura di integrazione in ARIADNE”
presenta le attività condotte al fine di realizzare la piattaforma di integrazione di
ARIADNE e i differenti moduli che compongono il Portale.
Il contributo di Nicola Aloia, Franca Debole e Carlo Meghini, “Un Catalogo per la
Descrizione di Risorse Archeologiche” descrive i dettagli tecnici del modello
ontologico (ACDM) alla base del Catalogo di ARIADNE (Registry) sviluppato per
descrivere le risorse archeologiche fornite dai partner, con lo scopo di permettere la
scoperta, l’accesso e l’integrazione dei dati.
La sessione tecnica relativa alle attività svolte all’interno di ARIADNE si conclude con
il contributo di Paola Ronzino “Standard e Interoperabilità in ARIADNE”, all’interno
del quale viene fornito un excursus sulle attività preliminari di valutazione e le
successive attività di mapping dei dataset archeologici sul modello ontologico CIDOC
CMR. Il contributo presenta, inoltre, nel dettaglio l’estensione archeologica del CIDOC
CRM, CRMarchaeo, sviluppato per garantire l’interoperabilità dei dati provenienti
dalle attività di scavo archeologico.
La terza sessione del workshop: “Contributi Italiani in ARIADNE”, si apre con la
presentazione di Sara Di Giorgio “Gli Archivi del MiBACT. L’Integrazione dei Dati
Archeologici Digitali” che descrive i dataset archeologici di CulturaItalia forniti ad
ARIADNE e le attività di mapping i cui risultati hanno contributo allo sviluppo della
estensione archeologica del CIDOC CRM.
Un altro fornitore di contenuti, il quale partecipa al network di ARIADNE come partner
associato del progetto è il SITAR: il Sistema Informativo Territoriale Archeologico di
Roma. Mirella Serlorenzi ci presenta il sistema informativo e ci aggiorna sulle iniziative
istituzionali della Soprintendenza di Roma atte a garantire nuovi servizi informativi
dedicati all’archeologia pubblica di Roma.

La quarta sessione: “Esperienze Italiane di Dataset Archeologici Accessibili on-line”,
racconta le buone pratiche italiane di condivisione dei dati archeologici disponibili
online. Andrea D’Andrea con il suo contributo “3D ICONS: Oggetti Digitali
Archeologici 3D” presenta i risultati del progetto europeo 3D-ICONS il cui obiettivo
principale è stato quello di creare e rendere disponibile attraverso Europeana una vasta
collezione di modelli 3D di alta qualità, utilizzando al meglio metodologie e strumenti
esistenti al fine di definire una metodologia consolidata, supportata da uno schema di
metadati atto a garantire l’autenticità e l’affidabilità dei dati.
Il contributo “Open Archaeology: MAPPAproject” di Francesca Anichini e Gabriele
Gattiglia presenta il MAPPA Open Data (MOD), il primo repository in Italia di dati
archeologici raw, il quale ha definito nuovi modi di pubblicare i dati archeologici
attraverso il Data Book che consente la pubblicazione dei risultati di una ricerca ed il
relativo dataset archeologico.
Giuseppe Scardozzi con il suo contributo “Gli Archivi Digitali di Fotografie Aeree e
Immagini Satellitari per l’Osservazione della Terra. Stato dell’Arte e Prospettive per
l’Uso dei Dataset Finalizzato alla Ricerca Archeologica” fornisce un’esaustiva
panoramica sullo stato dell’arte di archivi di fotografie aeree e di immagini satellitari,
una particolare tipologia di dati strettamente legata alla ricerca archeologica,
discutendo sulle possibili iniziative per la loro diffusione e conservazione.
Il contributo“Il GisCloud della Carta Archeologica di Lecce: uno Strumento per la
Conoscenza e la Condivisione dei Dati Archeologici Attraverso il Web” di Giacomo
Di Giacomo, Immacolata Ditaranto, Ilaria Miccoli e Giuseppe Scardozzi, presenta un
sistema sperimentale per la gestione di dati archeologici relativi all’area urbana di
Lecce, relativa a rinvenimenti e strutture di epoca Messapica, Romana e Medievale. Il
sistema, basato su software open source, offre un’area di consultazione per un vasto
pubblico di utenti, e un’area riservata ai fornitori di contenuti.
 “OpenCiTy Project” per Catania: GIS e WebGis per la Libera Condivisione del Dato
Archeologico in Ambito Urbano” è il contributo di Daniele Malfitana, Giuseppe
Cacciaguerra, Antonino Mazzaglia, Samuele Barone, Valerio Noti. Il progetto
“OpenCiTy” nasce con l’obiettivo di creare un ambiente di ricerca virtuale in cui dati
eterogenei, relativi al patrimonio culturale di Catania, sono consultabili ed accessibili
tramite il portale webGIS, sviluppato secondo la filosofia open access.
Stefania Pafumi, Annarita Di Mauro, Graziana Oliveri e Samuele Barone, con il loro
contributo “Il Fondo Antiquario-Archeologico della Biblioteca dei Benedettini di
Catania. Primi Risultati da un Progetto di Studio e Digitalizzazione” presentano il
lavoro di analisi, digitalizzazione e archiviazione di collezioni provenienti dalla
biblioteca del monastero di San Nicolò l’Arena in Catania, un importante patrimonio
di libri e manoscritti del XVI e del XIX secolo.
La sessione conclusiva del workshop è stata dedicata a “I Dataset delle Scienze
dell’Archeologia e dei Beni Culturali”.
Rachele Manganelli Del Fà, Stefano Cerreti, Irene Malesci e Maria Perla Colombini,
presentano “DiNaMics (DIagNostics And MonItoring for ConServation), un dataset
per la valutazione dei trattamenti conservativi”, un sistema informativo nato per offrire
l’accesso alle informazioni sui prodotti utilizzati per la conservazione ed il restauro dei
manufatti di interesse storico-artistico, applicati sia in situ che in laboratorio. Inoltre il
dataset contiene informazioni relative al comportamento dei nuovi materiali esposti
all’aperto.
Il contributo “La Ceramica Decorata Appenninica: un Network Peninsulare della
Media Età del Bronzo”, di Alessandro Guidi, Federico Nomi, Mariele Proietti e Benito
Alberto Ricciardi, presenta il geodatabase della ceramica decorata del tipo
“Appenninico” corredato da livelli di informazione che lo rendono interrogabile. Futuri
sviluppi vedono la trasformazione del geodatabase in un WebGis, strumento di
consultazione e al tempo stesso di ricerca.
Manuela De Giorgi conclude la sessione sui dataset scientifici con il suo contributo
“Diagnostica di Ipogei: il Caso di Studio di Mottola (TA)”. Il contributo presenta i
primi risultati di un progetto interdisciplinare ArcCavHe il cui scopo è quello di
arricchire la conoscenza archeologica e artistica sul patrimonio rupestre e di fornire una
piattaforma online per la condivisione dei dati. Il caso di studio di Mottola viene
presentato insieme ai i futuri sviluppi del progetto.


                                                                             Paola Ronzino
                                                                             PIN, Prato